Marvel, far “resuscitare” digitalmente Stan Lee è un’idea terribile

Marvel, far “resuscitare” digitalmente Stan Lee è un’idea terribile


Nel 2017 il manager di Stan Lee si lasciò sfuggire durante una convention che il leggendario fumettista aveva pre-registrato delle brevi apparizioni per cinque futuri film dei Marvel Studios. All’epoca, la notizia suscitò il timore che Lee, all’epoca 94enne, venisse sfruttato da chi lo circondava e trattato più come un marchio o un personaggio di fantasia che come un essere umano.

Forse avremmo dovuto considerare l’annuncio come un’anticipazione di quello che sarebbe successo.

L’accordo e la trasformazione in brand

La scorsa settimana si è diffusa la notizia che Marvel ha firmato un accordo ventennale con la Stan Lee Entertainment, che controlla il nome e l’immagine del fumettista deceduto nel 2018. La società è autorizzata a utilizzare il nome, la voce, l’immagine e la celebre firma di Lee per tutta una serie di applicazioni diverse, tra cui film e serie tv, parchi a tema, merchandising ed “esperienze” non meglio definite. Andy Heyward, amministratore delegato di Genius Brands – una delle due società dietro la Stan Lee Entertainment – ha dichiarato che l’accordo “garantisce davvero che Stan, attraverso la tecnologia digitale, i filmati d’archivio e altre forme, continuerà a vivere nel luogo più importante, i film Marvel e i parchi a tema Disney“.

Nel corso della sua vita, Stan Lee è stato pienamente complice della sua trasformazione da persona a brand. Accadde già all’inizi della Marvel – molto prima che venisse invitato a fare dei camei in quasi tutti i film legati ai fumetti di supereroi – quando Lee ritraeva se stesso e gli altri collaboratori della Marvel sotto forma di caricature spiritose all’interno degli editoriali e nelle strisce a fumetti; quando a metà degli anni Settanta Lee si allontanò dalla scrittura o dall’editing dei fumetti, Marvel diramò un editto a livello aziendale che stabiliva che ogni numero presentasse un logo che riproduceva la sua firma e la dicitura “Stan Lee presenta“. Dopo una carriera che lo aveva visto co-creare personaggi come l’Uomo Ragno, Iron Man, Hulk, gli Avenger, gli X-Men, ma anche Willie Lumpkin e Hedy Wolfe, l’opera più importante realizzata da Stan Lee è stata con ogni probabilità “Stan Lee.

La mercificazione del papà della Marvel

Ciononostante, c’è qualcosa di straordinariamente macabro nell’idea che Lee sarà intrappolato a vendere prodotti Marvel nell’aldilà per almeno i prossimi vent’anni. La “resurrezione” di Lee rappresenta una questione diversa rispetto alle ricostruzioni digitali di attori come Peter Cushing o Carrie Fisher nei film Disney di Star Wars, o agli ologrammi di rapper scomparsi proiettati a festival musicali come il Coachella. Ognuno di questi casi, per quanto forse inquietanti e gratuiti, celebravano e ricreavano il lavoro degli artisti in questione, utilizzando parti delle loro opere per realizzare le performance digitali.

In questo caso, invece, siamo di fronte a un semplice prolungamento della trasformazione di Lee in poco più di una marionetta aziendale, che fa leva sulla nostalgia dei fan e sulla benevolenza del passato per rassicurare il pubblico del fatto che ciò che sta guardando sullo schermo ha il benestare di Lee, anche se con un potere o un contributo ancora minore di quello che il fumettista era in grado di offrire quando era in vita.

Anche se ha rappresentato un momento triste – soprattutto per chi conosceva personalmente il maestro dei fumetti – la morte di Lee alla fine del 2018 ha messo fine a un periodo difficile e tragico della sua vita. Nei suoi ultimi anni di vita, hanno iniziato a circolare accuse di maltrattamento nei suoi confronti, proprio mentre la sua esposizione pubblica cresceva probabilmente più di quanto non avesse mai fatto prima. I molti fan della Marvel che provavano sincero entusiasmo nel vederlo apparire sul grande schermo in ogni capitolo del Marvel Cinematic Universe non stavano guardando il vero Stan Lee, ma un personaggio fittizio quanto qualsiasi altro abitante dell’Mcu.

Lo Stan Lee che “continuerà a vivere” nei film Marvel e nei parchi a tema Disney non è mai stato veramente vivo. Il vero Stan Lee merita di meglio che essere ricordato come una mascotte programmabile, pronta a pubblicizzare qualsiasi cosa richieda il brand.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired UK.



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di Graeme McMillan www.wired.it 2022-05-24 17:00:00 ,

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